Mondo Sindacale




Landini 9 marzo





Articolo 18






Fornero 'rammaricata'. Camusso: 'Lacrime coccodrillo' Duello a distanza tra il ministro e il leader della Cgil


Fornero 'rammaricata'. Camusso: 'Lacrime coccodrillo'
Duello a distanza tra il ministro e il leader della Cgil
24 marzo, 18:32
Elsa Fornero, ministro del welfare, e Susanna Camusso, segretario della Cgil

dell'inviato Fabio Perego
CERNOBBIO (COMO) - Non si allentano le tensioni tra il ministro del Welfare, Elsa Fornero e il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Il tema e' il lavoro e, come e' ovvio, il tanto discusso articolo 18. L'ennesimo scambio di battute si consuma, questa volta, a Cernobbio e il teatro e' il Forum della Confcommercio. ''Debbo dire che c'e' un po' di rammarico da parte mia che alla fine la riforma non e' condivisa pienamente, ma e' una buona riforma'', e' l'esordio della Fornero che, di primo mattino, spiega alla platea dei commercianti i punti del ddl sul mercato del lavoro e ricorda che e' frutto di un lungo dialogo con le parti sociali.

La risposta della Camusso non si fa attendere. Mentre il ministro e' ancora impegnato in una delle sessione dei lavori del convegno, il segretario della Cgil, sulla terrazza di Villa d'Este, risponde: il governo ''aveva tutte le condizioni per non doversi rammaricare, le trovo un po' lacrime di coccodrillo''. E' la prima stoccata e non e' l'ultima. In sala la Fornero parla dell'articolo 18 e sottolinea: ''Non ci sembra di calpestare i diritti, ne' di creare motivi per gravi tensioni sociali''. Fuori, a distanza di qualche decina di metri, la leader della Cgil risponde secca: ''E' bene per tutti farsi un bagno di realta' e domandarsi, per esempio, come mai ci sono state cosi' tante reazioni nel Paese e come mai ce ne saranno ancora molte nel prossimo periodo''.

La contrapposizione tra le due e' evidente anche davanti alla platea degli imprenditori della Confcommercio. A vincere la sfida e' la Camusso che interviene su fisco e abbassamento dell'Iva e per ben due volte viene interrotta da un applauso. Consenso che non raccoglie in egual misura Fornero. Nel suo intervento il ministro spiega, tra l'altro, che la riforma ''e' una scommessa sul mercato del lavoro per rendere l'economia'' italiana ''maggiormente attrattiva rispetto a disinvestimenti, ad aziende che magari chiudono qui per aprire in Serbia''. Poi aggiunge. ''Vorrei che gli imprenditori dicessero: In Italia si puo' investire, non e' piu' un Paese che erige cittadelle, e' un Paese nel quale si puo' competere e scommettere nel riconoscimento del merito''.

E tornando all'articolo 18 ribadisce che ''non puo' e non ha senso'' abolirlo. Anzi ''c'e' una parte che va rafforzata'', cioe' quella sui licenziamenti discriminatori e ''questo c'e'''. E sottolinea che, nel caso invece di licenziamenti per motivazioni economiche non ci sara' il reintegro, ma un indennizzo ''relativamente alto''. L'ultima parola e' pero' della Camusso. Sullo sciopero ''Non ci pare che ci sia nessun elemento - afferma - che ci fara' tornare indietro. Semmai e' evidente che bisogna rafforzare di molto''. La replica della Fornero non arriva. Il ministro lascia Cernobbio prima del pranzo. Pranzo al quale, invece, partecipa il premier, Mario Monti seduto accanto proprio al leader della Cgil. Il duello mette in secondo piano il dibattito sindacale sul tema.

La Fornero dal palco sollecita il leader Cisl Raffaele Bonanni, seduto in platea, a spiegare l'articolo 18. E lui, poco dopo rivendica le modifiche, spiegando che e' ''il governo ad aver cambiato opinione, non io''. ''La vicenda economica - ha aggiunto - non poteva lasciare le maglie larghe rispetto ad abusi e situazioni di frode da parte delle aziende''. In una nota, poi, la Cisl da un giudizio positivo sul ddl, senza nascondere che c'e' lo spazio affinche' le Camere possano rafforzare le tutele. Come dire: la battaglia non e' finita. A pensarlo e' anche la Uil. ''La scelta fatta dal Governo secondo noi, non consentirà nessuna approvazione prima delle ferie e forse nemmeno dopo'', dice il segretario Luigi Angeletti. Del resto non chiude la porta nemmeno il ministro dello Sviluppo Corrado Passera: ''Siamo convinti delle proposte che andremo a fare al Parlamento che ha l'ultima parola su tutto. Cercheremo di esser molto convincenti''.




















Nessun commento:

Posta un commento